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La colonna vertebrale è composta, partendo dall’alto, da 7 vertebre cervicali, 12 toraciche, 5  lombari, sacro e coccige.
Per cervicalgia si intende un dolore generico al collo, che si protrae per un tempo variabile, con natura acuta  (poche ore o giorni) o cronica (mesi, anni).
Nella maggior parte dei casi, si manifesta con contratture muscolari, la cui natura può essere dettata da:
  • sedentarietà
  • colpo di frusta (incide molto la fase di ritorno del contraccolpo)
  • postura scorretta ripetuta nel tempo (spesso sull’ambito lavorativo)
  • artrosi
  • spondilosi
  • problemi dentali (mal occlusione)
  • ernia discale (con possibile associazione di segni neurologici, con irradiazione del dolore a spalle e arti superiori)

In caso di sospetto di frattura del corpo vertebrale (come ad esempio nelle persone anziane), o di traumi diretti o la presenza di possibili lesioni neoplastiche, è fondamentale fare, secondo indicazione medica, degli accertamenti diagnostici precoci e/o urgenti, quali: radiografie, tac, risonanza magnetica nucleare, elettromiografia.

I sintomi più frequenti sono:

  • dolore in sede cervicale
  • limitazione della mobilità della zona cervicale, con difficoltà la rotazione o flessione laterale del capo
  • difficoltà a dormire per i dolori continui
  • dolori irradiati a  spalle e scapole
  • disturbi dell’equilibrio
  • mal di testa
  • vertigini
  • senso di instabilità

Diagnosi

In caso di dolore al collo è essenziale, da parte di un medico, effettuare un’ anamnesi completa, valutandone la natura,  se è un problema di insorgenza acuta o cronica, se c’è un interessamento delle eminenze nervose, se c’è la necessità di effettuare degli esami diagnostici complementari, ed approcciandosi ad un esame fisico del paziente.

Terapia

Essendo medico chirugo, agopuntore e osteopata, il mio approccio personale prosegue sia con la valutazione osteopatica – posturale che con quella energetica della medicina tradizionale cinese.

Approccio osteopatico

Dal punto di vista osteopatico bisogna innanzitutto valutare la postura, i punti di appoggio della persona, la simmetria del corpo sul piano frontale, il rispetto delle fisiologiche curve della colonna vertebrale sul piano sagittale.
Poi si passa a valutare la libertà di movimento del collo, se c’è un blocco nei suoi movimenti naturali di flesso-estensione e rotazione.
Da dove nasce il problema? Quali catene muscolari sono coinvolte? Quali compensi ha creato il corpo per proteggersi e fare fronte al blocco originario?
Le vertebre cervicali sono poste tra la testa e le spalle; questo significa che possono fare male per:
  • un problema diretto sulle cervicali stesse (in genere un trauma), cosa che avviene nella minor parte dei casi
  • un blocco situato a livello della testa (occhi, bocca, udito, movimento delle ossa craniche o tensioni interne delle membrane intracraniche)
  • un blocco che è sorto a livello del corpo sottostante ed è salito lungo le catene muscolari della schiena, fino a bloccare il collo e/o le spalle

Una volta individuati i blocchi e i compensi, si deve lavorare su di essi. Io prediligo sempre trattamenti delicati, a partire dalla tecnica cranio-sacrale. Lavorare sui tessuti muscolari, e ancor più sul tessuto connettivale, è estremamente importante per riequilibrare l’organismo e mantenere nel lungo periodo i risulta ottenuti. Il corpo ha una sua memoria tissutale, che va resettata e reimpostata in caso di blocchi cronici. Se poi necessitano dei trust specifici, si effettuano anche quelli. Però desidero che tu sappia che non è con la forza e il dolore che si ottengono i risultati, ma con dei trattamenti completi e ben mirati.

Inoltre reputo sia estremamente importante condividere con il paziente la diagnosi!

La persona deve capire cosa è avvenuto nel suo corpo, in modo da poter percepire i movimenti con più chiarezza e imparare ad evitare quelli sbagliati, ancor più se sono ripetitivi e lavorativi. Solo in questo modo, oltre a curare il paziente, si inizia a insegnare anche la Prevenzione.

Agopuntura

L’agopuntura è un atto medico riconosciuto dall‘OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità), ed ha applicazioni millenarie in oriente.

Partendo dal presupposto che il corpo è percorso da canali energetici privi di parete anatomica, chiamati meridiani, il medico agopuntore valuta quali siano i meridiani coinvolti nella cervicalgia specifica.

Ogni meridiano principale si addentra in profondità nel corpo, per andare a prendere contatto con un organo o viscere. E’ così che abbiamo il meridiano di fegato, stomaco, milza…. Però il suo decorso di superficializza in quei punti della pelle chiamati agopunti, ove è presente una minore resistenza elettrica ed una maggiore capacità di conduzione. E’ proprio in questi punti che viene inserito l’ago di agopuntura, che va a generare un impulso a livello del sistema nervoso centrale, con la conseguente produzione di endorfine e neurotrasmettitori.

Il risultato ambito è ottenere:

  • effetto antalgico (ridurre o eliminare il dolore)
  • effetto decontratturante – miorilassante
  • effetto antinfiammatorio

Ad ogni meridiano sono associate delle emozioni predominanti, che se in squilibrio possono generare delle alterazione nella fluidità dell’energia, con comparsa di sintomi fisici e psico-emozionali. L’agopuntura tratta, quindi, anche il rapporto stretto tra corpo e emozioni.

La particolarità dei miei trattamenti, racchiusi in quello che ho chiamato Metodo Mie® (ove Mie indica Medicine Integrate Energetiche), è proprio quella di unire più trattamenti nella medesima seduta, al fine di trattare la persona su più livelli (fisico, energetico, emozionale…) allo stesso tempo.

Che vantaggio porta Metodo Mie®?

Agire in contemporanea in modo fisico e meccanico sulla lesione principale e i suoi compensi, ed allo stesso tempo in modo energetico, agendo sulla tensione muscolare , sull’infiammazione, il dolore e il riequilibrio della persona, potenzia nettamente i risultati, sblocca la persona sotto molti più aspetti e riduce il numero di sedute. 

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