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Il mal di schiena può coinvolgere l’intera schiena o, più frequentemente, interessare solo una parte di essa. La colonna vertebrale costituisce il sostegno centrale della schiena, del nostro intero corpo, ed è costituita, partendo dall’alto, da 7 vertebre cervicali, 12 vertebre toraciche, 5 lombari,  5 sacrali e il coccige.

In questo articolo ti parlo del mal di schiena relativo alla zona lombare, un disturbo che affligge 80% degli adulti ad un certo punto della loro vita. Riguardo al mal di schiena di origine cervicale, o cervicalgia, ho già scritto un articolo che puoi trovare qui. Mi raccomando, vai a leggerlo.

Il dolore lombare o lombalgia

Può essere definito, in base alla durata, in:

  • acuto: se persiste per meno di 4 settimane
  • subacuto: dura dalle 4 alle 12 settimane
  • cronico: ha una durata superiore alle 12 settimane

Eziologia

La causa che genera lombalgia, può essere:

  • specifica:
    • da una malattia sistemica, situazione alquanto rara, con lo 0,01% da infezione, l’1% da tumore e il 4% da fratture da compressione  [Fonte: Ann Intern Med. 2014; 160 (11): ITC6-1]
    • da malattie degenerative del disco con ernie discali
    • artrosi lombare
    • spondilolistesi
    • sindrome della cauda equina
    • frattura vertebrale in osteoporosi conclamata
    • spondilite anchilosante
    • una patologia viscerale
  • aspecifica: nel 90% dei casi di lombalgia acuta non si identifica una causa specifica. Può essere scatenata da:
    • posture sbagliate perpetrate nel tempo (in genere lavorative),
    • sforzo fisico (sollevamento o spinta di un peso, un movimento in flessione o in torsione, un movimento di rimbalzo)
    • attività lavorative che prevedono vibrazioni (come la guida di un pullmann)
    • cadute considerate “banali” che in realtà hanno creato dei blocchi di movimento
    • alterazione dell‘appoggio dei piedi per distorsioni di caviglia, alluce valgo, Neuroma di Morton

Circa un terzo delle persone non ricorda un evento associato specifico.

E’ molto importante effettuare una corretta diagnosi differenziale, di competenza medica.

Segni clinici

Il dolore lombare può manifestarsi a fascia sulla parte bassa della schiena, con possibile interessamento della zona glutea. La muscolatura paravertebrale risulta contratta, dolente alla palpazione, con possibile impotenza funzionale.

Il dolore lombare puro può evolvere, dopo qualche giorno, in lombosciatalgia, con un interessamento del nervo sciatico lungo una parte o tutto il suo decorso. Compare un dolore vivo, che incrementa con l’aumento della pressione addominale (colpi di tosse, starnuti, defecazione) e si irradia a parti precise del bacino e dell’arto inferiore, in base alla radice nervosa compressa.

Lombosciatalgia

 L4: il dolore si irradia alla zona interna della coscia e della gamba

L5: il dolore si estende alla faccia esterna della coscia e della gamba e sul dorso del piede fino al primo dito

S1: il dolore si propaga sulla faccia posteriore della coscia e della gamba, spostandosi lateralmente sul quinto dito.

Possono comparire deficit di sensibilità (parestesie), contrazioni antalgiche della muscolatura paravertebrale (laterale alla colonna), rigidità e dolore al movimento. La semplice pressione manuale sulla muscolatura o sulla zona vertebrale interessata risveglia il dolore acuto.

Come mai il dolore dato da una compressione a livello di una radice spinale di L4-L5 può essere percepito a quasi un metro di distanza più in basso?

Questo dipende dallo sviluppo del midollo spinale nell’epoca della vita embrionaria, cioè durante il periodo della gravidanza. Durante i primi 3 mesi di vita intrauterina, il midollo spinale (ossia la parte di sistema nervoso centrale posta nel canale vertebrale) cresce di pari passo con la colonna vertebrale. Questo significa che i nervi spinali fuoriescono dagli spazi intervertebrali ad angolo retto, cioè di 90°.

Dal 4° mese di vita fetale il midollo si sviluppa a una velocità inferiore rispetto alla colonna. Alla nascita il midollo ha raggiunto una lunghezza di 20 centimetri, mentre la colonna è di circa 27 centimetri. Questo comporta che, a partire dalla prima – seconda vertebra lombare, i nervi spinali assumano un andamento sempre più obliquo verso il basso, formando nella parte inferiore del midollo un insieme di fibre nervose raccolte a mazzo, detto cauda equina, in quanto ricorda la coda di un cavallo. Sono questi nervi che vanno a innervare la metà inferiore del corpo, sia dal punto di vista sensitivo che motorio.

Esami diagnostici consigliati

In caso di lombalgia specifica, il medico valuta se prescivere opportuni esami del sangue, oltre a una radiografia, una risonanza magnetica e/o un’ elettromiografia.

Nella lombalgia aspecifica non sono indicati esami di immagine specifici. Un esame accurato del paziente, ed un corretto trattamento medico, sono alla base della diagnosi e del relativo trattamento. E’ su questi presupposti che va impostata un’attenta terapia integrata.

Agopuntura

L’agopuntura ha dimostrato di essere una terapia efficace nel mal di schiena, spaziando da un effetto antidolorifico fino alla cura vera e propria della patologia. La terapia medica classica prevede l’uso di farmaci antinfiammatori, antidolorifici e steroidei, con risposte variabili. L’agopuntura si è rivelata un’alternativa a questi farmaci, sia per quei soggetti che non possono assumere tali sostanze, sia per chi non le desideri assumere, grazie ai suoi effetti:

  • antidolorifico
  • miorilassante
  • antinfiammatorio

Questo avviene grazie alla stimolazione del sistema nervoso centrale, con la relativa liberazione di sostanze chimiche che agiscono a livello centrale e periferico. I punti del corpo che vengono trattati sono variabili, in base alle cause che hanno generato il dolore. Di norma vengono inseriti dei finissimi aghi (diametro ,2-,3 millimetri), sterili e monouso. sia sulla schiena che alla periferia, in particolar modo su polsi e caviglie.

L’agopuntura classica può essere anche affiancata dall’auricolo-agopuntura, ove gli aghi vengono posizionati sull’orecchio. Ebbene sì, nell’orecchio viene rappresentato l’intero corpo umano. Immagina un feto posto a testa in giù, ove la testa è posta all’altezza del lobo dell’orecchio e i piedi verso l’alto. Pungendo dei particolari punti chiave dell’orecchio, e dei punti rappresentanti la colonna vertebrale e i muscoli paravertebrali, si va a curare il mal di schiena.

In Italia l’agopuntura è considerata un “atto medico”; può quindi essere praticata esclusivamente da medici abilitati.

Quante sedute di agopuntura sono necessarie?

Dipende dalla natura del mal di schiena e dalla gravità dei sintomi. Nella lombalgia acuta possono essere sufficienti 1 – 2 sedute, nella lombalgia subacuta o cronica si può arrivare a completare un intero ciclo di agopuntura di 10 – 12 sedute. La cronicità può richiedere di impostare delle sedute di mantenimento diluite nel tempo, ad esempio qualche seduta a distanza di 6 mesi.

Alcune prove scientifiche a riguardo:

L’agopuntura migliora la gestione ortopedica della lombalgia cronica – uno studio randomizzato, in cieco, controllato con follow-up di 3 mesi.

Nel 2012 su 20.000 pazienti con lombalgia cronica 

The Efficacy of Acupuncture for the Treatment of Sciatica: A Systematic Review and Meta-Analysis.

Agopuntura per lombalgia acuta : una revisione sistematica

Osteopatia

Data la molteplicità di fattori che possono generare il mal di schiena (vedi in alto), attraverso l’osteopatia si deve valutare:

  • la postura del paziente
  • i movimenti lavorativi ripetuti con costanza nel tempo
  • le possibili interferenze di organi e visceri interni (es problemi a colon, vescica, utero… possono ripercuotersi sulla schiena)
  • l’interferenza delle cicatrici chirurgiche
  • le condizioni masticatorie e del piano di occlusione buccale
  • l’appoggio dei piedi
  • il movimento delle ossa craniche e dell’intera colonna vertebrale
  • le reazioni compensatorie che si sono create a seguito di interventi chirugici, di protesi ortopediche…
  • le condizioni dell’apparato muscolo – scheletrico e del tessuto connettivale

Dopo un attento esame preliminare, si procede ad un trattamento mirato. Le tecniche osteopatiche sono di diverso tipo. Nella mia personale pratica clinica, essendo medico chirurgo, parto da una diagnosi ben precisa e quindi lavoro con tecniche dolci, al fine di “srotolare” le attività di compenso esercitate dal corpo, fino ad arrivare all’origine reale del blocco, causa del mal di schiena.

Applico i trust  ( le manipolazioni più decise) solo se necessario, e mai con violenza! Il corpo è in grado di reagire molto bene a stimoli anche molto delicati, l’importante è che siano ben mirati.  L’obiettivo finale è quello di rimuovere il blocco primario che ha generato la patologia, e di donare nuovamente equilibrio e fluidità di movimento alla persona.

Trovo estremamente utile spiegare quali atteggiamenti evitare nella vita quotidiana, e quali esercizi poter effettuare in autonomia per mantenersi in salute. Riguado agli esercizi, per dare la possibilità di apprendere in modo corretto i movimenti da effettuare a casa e cosa evitare, ho creato un videocorso apposito, che puoi trovare qui.

Quante sedute occorrono?

Anche qui dipende dalla natura e dal tipo di mal di schiena. Una lombalgia acuta si può risolvere con un paio di trattamenti, mentre la lombalgia subacuta o cronica potrebbe richiede una media di almeno 5 – 6 trattamenti, durante i quali il paziente deve percepire un progressivo miglioramento.

Se il paziente è concorde, applico l’osteopatia assieme all’agopuntura nella medesima seduta, secondo il Metodo Mie®. Le due tecniche vanno a potenziarsi reciprocamente, ottenendo risultati più rapidi e soddisfacenti!

Mesoterapia

La mesoterapia consiste nell’inserimento farmaci per via cutanea intraepidermica e intradermica, superficiale o profonda, a scopo antidolorifico, antinfiammatorio e decontratturante.

Si utilizzano aghi molto piccoli, tipo quelli da insulina, e si inocula il farmaco in sede di dolore, di trigger point e/o dei punti di agopuntura. Può essere curativa o di supporto ad altre tecniche terapeutiche, come quelle sopra citate.

L’uso di farmaci omotossicologici è apprezzato per i suoi ridotti rischi collaterali, particolarmente utile nelle forme di lombalgia subacuta, cronica o recidivante.

A supporto puoi leggere:  Ruolo dell’omeo-mesoterapia nel trattamento della lombosciatalgia cronica

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